Una delle caratteristiche più singolari del Libro d’Ore del Perugino riguarda la miniatura del Perugino al foglio 132v, l’unica dell’artista recante in basso la sua firma: “Petrus P[e]rusinus pinxit”. Come osserva Peter Kidd nel volume di Commentario, la miniatura, attualmente staccata dal codice, raffigura Il martirio di san Sebastiano, ma non vi sono nel manoscritto preghiere o altri testi in diretta relazione con questo santo, e la decorazione a cornice del foglio non ha nulla in comune con le altre cornici presenti nel resto del codice. Ciò lascia supporre che il committente avesse acquistato la miniatura perché fosse inserita nel manoscritto sebbene all’interno dello stesso mancasse una collocazione adeguata. Dato che anche la miniatura di Amico Aspertini con l’Adorazione dei pastori si trova in una collocazione sbagliata rispetto al testo (dovrebbe infatti seguire, e non precedere, la Natività), è lecito ipotizzare che le miniature siano state realizzate indipendentemente dal resto del volume, anche in considerazione delle notevoli varianti riscontrabili nelle dimensioni. Nell’edizione in facsimile, la miniatura del Perugino è stata ricollocata nella posizione originaria, ricostruendo l’assetto del codice voluto dal suo committente.
